Tutti gli altri
Veramente loffia questa sezione di funghi, rispetto a quella dei fiori, vero? Ma cosi' e', ed il perche' e' dovuto essenzialmente a due fattori: la difficolta' a fare foto ai funghi, argomento che ho gia' toccato nella pagina iniziale di questa sezione, e la specializzazione che questa disciplina (non oso chiamarla scienza, perche' non lo e') ha acquistato negli anni.
La differenza per l'appassionato dilettante di micologia tra quando ero giovane, tanto tempo fa, ed oggi e' semplice: mentre allora non era richiesta un'attrezzatura specifica per poter discernere una specie dall'altra, oggi non e' piu' possibile. La forma, la misura e l'ornamentazione delle spore (i minuscoli "semi" della pianta-non-pianta-fungo) sono divenuti discriminanti per l'identificazione della maggior parte delle cosidette "specie" (e sul concetto di specie ci sarebbe da discettare e discettero' a suo tempo e debito)
Cosi', poichè uno dei miei piu' grandi desideri da piccolo (avete presente quando siete piccoli e pensate "quando sono grande me lo compro"?): un microscopio binoculare come quello nel laboratorio di biologia marina di Gavagnin, non è mai divenuto realtà, io non sono mai diventato un esperto micologo, e la storia della micologia non se ne lamenterà.
Tutto questo perchè? Per dire che i funghi qui rappresentati sono un'infinitesima parte di quelli che non hanno nè pori nè lamelle, i quali sono solo un'infinitesima parte di quelli che non si possono neanche fotografare, inclusi quelli che infestano l'alluce destro del sottoscritto, che da un anno tenta di liberarsene con pennellazioni piu' o meno regolari di un antimicotico specifico ma non è ancora riuscito nell'impresa.
Comunque, quel che è è. E sono gia' più che contento nel poter presentare qui alcuni funghi che fino a qualche anno fa avrei ritenuto impossibile rappresentare. Tra questi, Clathrus archeri (un tempo Anthurus archeri), un fungo che solo a leggere la sua storia nel libro di Bruno Cetto fa venire i brividi. Oggi, cosi' come altre Clathraceae e Phallaceae (in inglese riunite in un'unica denominazione popolare, "stinkhorn", "corni che puzzano", che rende bene l'idea per chi li abbia incontrati), e' divenuto piuttosto comune sebbene solo venti anni fa fosse una rarita' esotica introvabile. Un fungo bellissimo, che assomiglia ad un polpo a cinque braccia, di colore rosso vivace, ma con un odore repellente.
Motivo di allegria, per aver oggi una varieta' anche esteticamente notevole (per lo meno in una accezione romantica della bellezza, stile "orrido e strano") ma anche motivo di riflessione per l'accelerazione impazzita che la globalizzazione della societa' e la tropicalizzazione del clima stanno portando alla corsa del mondo verso la sua distruzione (per lo meno per come lo conosciamo, magari ci sara' una rinascita in una forma migliore, ma il mio innato pessimismo mi costringe a non crederci).
Per tornare ad un registro più divertito e leggero, anche in questo caso la natura ha voluto in qualche caso scherzare con le nostre innocue manie, creando talvolta forme ambigue per l'occhio malizioso dell'uomo (ma anche della donna, o no? )