Tutti i pensierini.

Andiamo a tagliare la nostra tortillas

Ancora un pensierino "contro", ma non arrabbiato, piuttosto divertito dalla stupidita', dal conformismo e dalla moda.

Ci sono molti modi di violentare l'italiano, inteso come lingua. Il principale di questi e' la semplificazione, che ci spinge, America docet, ad usare un numero sempre piu' esiguo di termini, disprezzando di fatto la ricchezza lessicale, e di conseguenza semantica della nostra lingua stupenda.

Un altro modo e' la creazione di gerghi, una specie di dialetti di significato culturale piu' che geografico, specifici per ambiti omogenei di appartenenza sociale, o per campi di applicazione.

Tutti a questo punto penseranno a quelli tecnologici (specialmente l'informatico) o del marketing, che usano termini risibili e tutti inutilmente anglofoni. O ai gerghi giovanili, strani, ermetici ed in fondo simpatici perche' espressione di una creativita' ostile, un bisogno di distinzione e contrapposizione.

Invece voglio piu' specificamente indirizzare un comparto di nicchia, quello della cucina. E' evidente a chiunque l'aura modaiola che lo avvolge, sottolineata anche dal successo delle trasmissioni televisive che vi fanno riferimento. Dalla primigenia ed ingenua "Prova del Cuoco" a tutte le sue derivazioni successive, sempre piu' varie nei temi e formati, ma sempre operanti nell' ambito ben definito del cibo e della sua preparazione.

Verso la fine degli anni settanta gli sciagurati "Guido" (Guido Alciati) di Costigliole d'Asti, "San Domenico" di Imola, ma soprattutto Gualtiero Marchesi nella Milano da bere, con la complicita' della Guida ai Ristoranti Italiani dell'Espresso, diedero origine alla prima degenerazione. Quella della vacuita' reboante, fatta "pour épater le bourgeois" dei cuochi nella descrizione delle loro preparazioni.

L'inutile logorroica pomposita' dei menù (in)farciti di "riduzioni di barolo chinato al sentore di bergamotto", de "I nostri spaghettini da farine biologiche macinate sulla pietra di fiume ", delle "coulis di lamponi baby della montagna frusinate" e sproloqui associati. Una tendenza che ha subìto derive che sarebbe riduttivo definire ridicole, e basta prendere in mano il menu' di un ristorante alla moda di oggi per rendersene conto.

Un vezzo che accomuna molti di questi posti snob e che accompagna la logorrea vanesia e' l'uso pleonastico degli articoli determinativi. Un esempio: alla trattoria "Da Beppe" si mangia "Trippa e fagioli". Al "Relais del Vecchio Lanterniere sulla Via Francigena" potremo invece degustare "Le nostre (vedi piu' oltre) Trippe di Giovenca Maremmana con I Fagioli Toscanelli Zolfini di Foiano della Chiana". Stessa roba, ma quella di Beppe è probabilmente migliore e sicuramente più saporita.

Prossimo a questo gergo "ristoratorio", ma distinto, e' quello culinario che spopola nelle trasmissioni TV e sui siti di ricette sul Web. Per questo vi invito, prima di leggere oltre, ad assistere allo spettacolo di un Maestro che in altri momenti chiamerei pirla, ma che oggi, giornata internazionale della moderazione verbale, mi limito a definire nemico della lingua italiana. Con una videoricetta ci insegna come cucinare un piatto piuttosto banale: il "Chili con carne":

Videoricetta del "Chili con carne"

Dopo averlo guardato, ditemi se c'è qualcosa che in qualche modo vi ha infastidito. Se così non è, smettete pure qui di leggere. Se e' così, forse immaginate già di cosa sto parlando. In breve, quattro cose (compendiate nel titolo di questo pensierino):

1. (peccato veniale): se stai insegnando ad una platea che deve imparare, non usare la prima persona plurale, ma la seconda. Impara tu stesso dall'Artusi e da tutti i veri professori del mondo. Non dire "prendiamo un peperone" ma "prendete un peperone".

2. (peccato mortale): non dire parole a vanvera. Non perderti in locuzioni pleonastiche. Insomma, non dire cose che non servono. Non ci crederete, ma questo tizio riesce ad usare per 26 volte in 6 minuti (una volta ogni 14 secondi) il verbo "andare" in maniera inutile. Controllare per credere. Non si dice "andiamo a mettere l'aglio", si dice "mettiamo l'aglio". Inutile "vado a grattare il formaggio", dì "gratto il formaggio" (meglio, vedi sopra "grattate il formaggio") e cosi' via. 26 volte in 6 minuti, direte voi? ebbene e' proprio cosi'.

3. (peccato mortale): il termine "nostro". Ma perche' dire "prendiamo i nostri peperoni" se puoi dire "prendete i peperoni"? Se ce li hai sicuramente sono tuoi, nessuno ti sospetta di furto di peperoni perpetrato per il fine perverso di ammannire un chili con carne. Qui l'amico cuoco usa maggior delicatezza che con l'andare. In 6 minuti ci propina solo 6 volte un uso improprio della parola nostro, una al minuto.

4. (peccato a questo punto veniale). Se uno non riesce ad usare correttamente l'italiano, come vuoi che padroneggi lo spagnolo? Verso la fine del filmato, il nostro amico cuoco va a ripetere per diverse volte la parola tortillas al plurale pur significandola al singolare. Non si dice "una tortillas", bensì "una tortilla". Ma a questo punto l'ignoranza della lingua straniera passa in secondo piano rispetto alla strage della lingua italiana...

Si', io mi diverto a vedere ed udire queste cose. E voi?

Vado a prendere il mio zucchino dell'orto e vado a friggerlo nel mio abbondante olio bollente, anzi, rubo l'olio al vicino cosi' non e' piu' mio, ma puo' finalmente diventare semplice olio bollente. Aaaaggghhhh! :-)

Andiamo a lavorar, valà, che e' meglio...

FG

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P.S. Se volete fare un buon Chili con Carne vi consiglio di usare la ricetta di Giallozafferano, che differisce da questa per tre cose non secondarie: Usa la carne mista (manzo+maiale) tagliata a dadini e non trita, usa peperoncino piccante fresco ma soprattutto secondo me senza un bel cucchiaio di cumino in polvere non è un buon chili con carne.

E non andateci piano col peperoncino (fresco, secco, in salsa o in pasta poco importa) e coi fagioli: il chili con carne, come insegnano i film di Bud Spencer e Terence Hill, deve perforare i mestoli e le pentole con la sua piccantezza corrosiva, e le mutande con la sua fermentazione intestinale devastante aquolina

Commenti ricevuti:

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Il 03 Agosto 2014 alle 13:16:47 FG Ha commentato:
Carlo, ma alle 7:53 di una domenica mattina di agosto non avevi di meglio da fare che leggere cazzate? :-)
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Il 03 Agosto 2014 alle 7:53:12 Carlo Capelli Ha commentato:
Come è' vera la tua analisi, ma troppo spesso si legge velocemente concentrando tutta l'attenzione alla ricetta !